Tenuta Montemagno, la storia di un’impresa familiare che innova
Pubblicato il 31 Ottobre 2019 Tempo di lettura: 2.5 minUn luogo capace di parlare.
Una residenza storica, patrimonio culturale del Belpaese dove ha sede un’azienda che vive di passione e di innovazione, in un contesto di family business.
Alla Tenuta Montemagno, in un casale del XVI secolo nell’Astigiano, si è tenuta la 3° tappa del percorso di formazione manageriale della LIUC Business School Storie di ordinaria economia (2019), diretto da Massimo Folador, docente di Business Ethics della LIUC Business School.
Qui i partecipanti hanno potuto approfondire il progetto imprenditoriale di Tiziano Barea, Presidente di Tenuta Montemagno Relais & Wines, che non si è fermato al successo internazionale della sua azienda di elettronica BTSR in provincia di Varese: “Tenuta Montemagno nasce dalla passione per il mondo del vino, ma anche dal desiderio di affrontare nuove sfide. Un giorno mi sono chiesto cosa avrei desiderato fare “da grande” e questa è stata la mia scelta: realizzare un sogno, produrre vini che sappiano regalare un’emozione, in un territorio spettacolare dove la bellezza raggiunge il cuore”.
Passione, impegno e sguardo al futuro per lasciare traccia di un bene in grado di diventare “comune” se sa salvaguardare luoghi, persone e lavoro di qualità.
“Non è avulso parlare di casa comune quando si fa impresa, e quando un’impresa è casa comune c’è chi la abita in un certo modo”: così Massimo Folador nell’aprire l’incontro dove i partecipanti hanno acquisito strumenti di analisi e di buon andamento per un’impresa familiare con il professor Salvatore Sciascia, Ordinario di Economia aziendale alla LIUC, e le testimonianze di Tiziano Barea e di Michele Graglia, per molti anni presidente della LIUC, “azienda” che produce cultura nonché imprenditore familiare.
Dopotutto, “l’impresa familiare è la forma organizzativa prevalente nel mondo – ricorda Sciascia – ha dei caratteri distintivi, motori di sviluppo e di crescita, precise ragioni di successo e non è affatto vero (miti da sfatare) che non possiedano un’alta redditività e solidità e non siano destinate a sopravvivere”.
Certo, “serve valorizzare il rapporto tra le persone, la collaborazione dentro e fuori l’azienda e occorre avere tanta passione: poi i risultati arrivano”, sostiene Barea.
La prossima tappa del percorso:
5 dicembre 2019 – Storie di lavoro, dignità e riscatto: Istituto Penale Minorile Beccaria – Milano
Per informazioni https://www.liucbs.it/formazione-manageriale/formazione-a-catalogo/storie-di-ordinaria-economia/