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Tecnologie e soft skills per la trasformazione digitale

Pubblicato il 04 Luglio 2019 Tempo di lettura: 3.1 min

Quanto conta il “fattore umano” per mettere in atto la trasformazione digitale nelle imprese? Attorno a questa domanda hanno ragionato i partecipanti al workshop “Progetti di digital metamorphosis: transformation made human”, promosso dalla LIUC Business School e svoltosi martedì 2 luglio.

“I progetti di trasformazione digitale – ha spiegato il prof. Aurelio Ravarini, Direttore del Master in Digital Metamorphosis della LIUC Business School – spesso rischiano di fallire, per errori gestionali: a volte si elabora una digital strategy separata anziché integrata nella strategia complessiva dell’azienda. In altri casi ci si concentra unicamente in una serie di progetti pilota inseguendo le mode tecnologiche del momento senza fare una seria analisi costi/benefici e progettare un vero cambiamento dell’organizzazione. Le ricerche dimostrano come la trasformazione digitale sia soprattutto una questione di sviluppo delle persone, una metamorfosi: skills adeguate dei manager, ottenute sia con l’inserimento di nuove risorse sia con la formazione delle persone. Serve infatti una cultura digitale che integri coerentemente conoscenze tecnologiche e soft skills”. 

 

La parola alle aziende

Al centro del workshop, tre casi aziendali: Esselunga, SAPIO e Bosch Rexroth.

Luca Sorichetti, CIO di Esselunga, ha illustrato un esempio di successo della loro strategia digital (i buoni personalizzati per i clienti, nel progetto “Scelti per te”), contrapponendo questa iniziativa a un tentativo fallimentare che prevedeva un music store targato Esselunga.

SAPIO, rappresentata in questa occasione dal CIO Riccardo Salierno, è invece un esempio interessante dal punto di vista della raccolta di idee tra i collaboratori: così fanno con l’hackaton Sapiothon, che permette di portare all’attenzione dell’azienda le idee più innovative dei dipendenti. Nell’ultima edizione, a vincere sono state tre idee tra cui quella di un pulsante per effettuare gli ordini.

Per Diana Setaro, IT and Business Excellence Manager di Bosch Rexroth e laureata LIUC, questi progetti devono sempre avere un ritorno di valore per l’azienda: il progetto illustrato riguarda il product data management e si propone di sfruttare al massimo il potenziale tecnologico degli oggetti che possediamo.

Nel dibattito, è emersa una tendenza sempre diffusa al pressing per introdurre sempre nuove tecnologie, ma anche l’importanza della cultura della misurazione, per non fermarsi, come si diceva, ai soli progetti pilota. Centrale l’aspetto umano, così come con le cosiddette soft skills, indispensabili per introdurre con efficacia la trasformazione nelle organizzazioni. Dal problem solving al pensiero critico, dalla flessibilità alla capacità di lavorare in team.

 

Il Master della LIUC Business School

Il workshop è stato anche l’occasione per presentare il Master Executive Digital Metamorphosis, un corso in cui i docenti della Faculty – che integra le competenze della LIUC Business School con l’esperienza di testimoni aziendali – sono anche mentor e affiancano i partecipanti nella realizzazione del loro progetto di trasformazione digitale, secondo l’approccio della formazione/azione.

Il Master si rivolge a imprese che necessitano di formare uno o più dei loro addetti affinchè divengano ruoli chiave della realizzazione della trasformazione digitale in azienda. Il Master si svolgerà tra ottobre 2019 e marzo 2020.

 

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