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Sulle orme e tra gli orti di Olivetti

Pubblicato il 27 Luglio 2018 Tempo di lettura: 2.8 min

La storia di un grande imprenditore per dare stimoli al presente, a chi oggi raccoglie le sfide dell’economia e della contemporaneità.

 

Il secondo incontro del percorso itinerante di formazione manageriale “Storie di ordinaria economia diretto da Massimo Folador, docente di Business Ethics della LIUC Business School, ha fatto tappa ad Ivrea (guarda il video), nei luoghi di Olivetti per raccontare come lo sviluppo del capitale umano possa e sappia agganciare lo sviluppo del territorio.

Un obiettivo raggiunto attraverso il racconto di due storie: quella della Olivetti e quella di Vistaterra che, sugli orti di Olivetti, sta riproponendo la crescita concreta di un “altro” modello di impresa.

 

I partecipanti hanno visitato gli edifici della Olivetti e ascoltato la storia di un imprenditore all’avanguardia attraverso le parole di Marco Peroni (guarda il video) durante uno spettacolo della compagnia Le Voci del Tempo (guarda il video) nella chiesetta di San Bernardino, circondata dagli stabili che sono stati il sito produttivo, la mensa, lo spazio ricreativo e dei servizi sociali di una delle prime grandi multinazionali italiane dove è stato creato il primo personal computer al mondo.

E’ con Adriano Olivetti, negli anni ’50, che nasce una Direzione dedicata alla Risorse umane, viene creato il primo centro di formazione permanente, il Welfare aziendale trova concretezza, vengono chiamati i migliori architetti dell’epoca perché gli spazi lavorativi siano al servizio dell’uomo e la vita personale di chi lavora in azienda è arricchita da stimoli professionali e culturali continui. La fabbrica è ritenuta il centro produttivo di una comunità a misura d’uomo. Una fabbrica non solo di beni ma anche di bene che, oltre agli stipendi, distribuisce cultura, servizi sociali, democrazia.

Generare sapere è il valore della fabbrica e diventa un ottimo investimento. Mettendo a sistema la solidarietà, l’azienda guadagna la partecipazione dei lavoratori; mettendo a sistema la cultura, guadagna la loro intelligenza, a tutto vantaggio dell’innovazione.

 

Il progetto Vistaterra (guarda il video) è un esempio concreto di rilancio del territorio Canavese attraverso lo sviluppo di un ecosistema economico e produttivo sostenibile, basato sull’integrazione tra offerta turistica di qualità, produzioni agricole, innovazione e valorizzazione delle eccellenze agroalimentari, storico-culturali, artigianali e naturalistiche della zona.

 

Il percorso di formazione “Storie di ordinaria economia” proseguirà l’11 ottobre 2018 (guarda il video) nel mondo produttivo lombardo, in BASF Italia, a Cesano Maderno.  

 

 

Intervista a Erica Ferlito, amministratore delegato di Vistaterra

Servizio di Reteconomy