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Presentato al Governo un dossier per il rilancio del settore tessile & abbigliamento

Pubblicato il 05 Marzo 2021 Tempo di lettura: 2.2 min

Un “Percorso per il rilancio della filiera italiana del tessile & abbigliamento”, è il dossier presentato da Sistema Moda Italia (SMI) al Governo italiano per delineare lo stato reale della crisi di un settore determinante per l’economia del Paese e proporre soluzioni concrete e attuabili a favore della ripresa e della crescita di un punto di riferimento dell’asset economico e sociale dei prossimi anni.

Da qui l’analisi econometrica realizzata dal Centro sullo Sviluppo dei Territori e dei Settori della LIUC Business School per SMI sull’andamento del settore, che prevede nell’arco dei prossimi 3 anni, in assenza di interventi, una perdita di fatturato rispetto ai dati 2019 di circa 9 miliardi di euro, la chiusura di circa 6.500 imprese (il 15%) con la perdita di circa 70mila posti di lavoro (il 17,8%): un vero e proprio tsunami economico e sociale.

SMI ritiene che con una solida ed articolata politica di investimenti da attivare tempestivamente sia possibile preservare e rilanciare la filiera, con dimostrabili benefici anche sul settore manifatturiero nel suo complesso.

L’associazione ha elaborato un’articolata strategia di intervento strutturale per il rilancio della filiera, concepita su tre livelli operativi e con investimenti complessivi per circa 8 miliardi di euro:

  • Interventi di emergenza, da attivarsi nell’immediato e finalizzati a salvaguardare le professionalità e ad agevolare i processi di ristrutturazione, consentendo sia di affrontare il delicato tema sociale delle uscite dal lavoro che quello delle entrate di nuove professionalità richieste dal settore nei prossimi anni.
  • Interventi strategici di medio periodo per la messa in atto degli effetti relativi agli ambiti qualificanti della circolarità, innovazione creativa, digitalizzazione e recupero di competitività settoriale (sugeriti stanziamenti per € 4 mld).
  • Interventi strategici di lungo periodo, in rafforzamento e completamento delle misure previste nella fase precedente, eminentemente strutturali, negli ambiti della promozione, della formazione e della riqualificazione delle risorse umane.

Le risorse necessarie, gli orizzonti temporali e le direzioni degli investimenti sono ben dettagliati nel dossier.  “Essenziali per la riuscita del piano sono i tempi di attivazione – annota il professor Massimiliano Serati, Direttore della Divisione Ricerca della LIUC Business School – La tempestività e la puntualità faranno la differenza per il futuro delle imprese e dei lavoratori di un settore che ha un ruolo pivotale nel manifatturiero nazionale”.