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Pem: nel primo semestre dell’anno annunciati 187 nuovi investimenti

Pubblicato il 26 Luglio 2022 Tempo di lettura: 3.1 min

Il primo semestre del Pem, private equity monitor si chiude con 187 nuovi investimenti +10,7% rispetto ai 169 nel 2021. Dopo i 91 deal conclusi nei primi tre mesi dell’anno, il secondo trimestre registra un’ulteriore impennata rispetto allo scorso anno, con l’annuncio di 96 operazioni complessive finalizzate, di cui 34 nel corso dell’appena conclusosi mese di giugno.

Sulla base dei valori enunciati, l’Indice trimestrale Private Equity Monitor Index – PEMI, elaborato dai ricercatori dell’Osservatorio PEM attivo presso la Business School di LIUC – Università Cattaneo, si è attestato così a quota 800, un valore nonostante tutto migliore rispetto al medesimo periodo dello scorso anno.

Entrando nel dettaglio dell’analisi dei dati, le operazioni di buy out si confermano predominanti sul mercato, 76,5%, le operazioni in capitale per lo sviluppo si si attestano all’8,5% dell’intero settore. Si registrano, nel semestre, otto interventi di replacement (4%) e due di ristrutturazione societaria (0,5%). Da ultimo, interessante la presenza di una ventina di operazioni (10%) afferenti al comparto delle infrastrutture, che dallo scorso anno l’Osservatorio PEM mappa come categoria distinta, proprio a fronte della rilevanza assunta negli ultimi anni da questo specifico segmento di mercato.

Ben 86 interventi di buy out (pari al 46% del mercato complessivo) rappresentano operazioni di add on, ovvero acquisizioni finalizzate alla crescita per linee esterne dell’impresa partecipata, sotto la regia dell’operatore di private equity. Questa evidenza conferma l’importanza dei progetti di aggregazione industriale, che ormai costituiscono in numerosi settori una delle chiavi di creazione di valore di maggior efficacia, nonché segnala la volontà degli operatori di sostenere, consolidare e valorizzare le partecipazioni in portafoglio.

I dati relativi al primo semestre del 2022 fotografano un mercato M&A molto dinamico per il settore del private equity, sulla scia della ripresa che si era già manifestata nella seconda metà dello scorso anno” dichiara Claudio Morandi, managing director Financial Sponsors Coverage UniCredit.Guardando ai prossimi trimestri, le tensioni geopolitiche, l’andamento dei mercati finanziari e le aspettative di evoluzione del quadro macroeconomico avranno sicuramente un impatto sulle operazioni M&A, in termini di allargamento delle aspettative valutative tra venditore e offerenti, allungamento della tempistica e maggiore selettività degli investitori verso società operanti in settori più difensivi”.

Dal punto di vista geografico, l’attività del primo semestre risulta come sempre polarizzata nel Nord del nostro Paese: la Lombardia rappresenta da sola il 38% del mercato, seguita da Veneto (13%) ed Emilia Romagna (11%). Interessante, da un lato, la presenza di un elevato numero di regioni con almeno una operazione e, al tempo stesso, il ruolo del Sud Italia, che conquista una quota finalmente significativa, pari a circa l’8%.

In ottica settoriale, invece si conferma la consolidata presenza di aziende che operano nel comparto dei prodotti per l’industria (22%) e dei beni di consumo (17%), ma si confermano altrettanto i nuovi settori emergenti, il cleantech (11%), l’ICT (12%) e il terziario (14%).

A margine, si segnala che l’Osservatorio PEM ha avviato nel 2021, in parallelo, anche la mappatura delle operazioni concluse all’estero da operatori di private equity italiani, nonché delle acquisizioni di target estere realizzate da imprese italiane, con la “regia” di un operatore di risk capital. A tale riguardo, si rileva come, nel corso del primo semestre, siano state censite complessivamente cinque operazione di acquisizione diretta all’estero realizzate da operatori domestici e ben diciannove add-on aventi quali target company aziende estere.

In allegato si riporta la tabella con i deal mappati dall’Osservatorio PEM di LIUC – Università Cattaneo nel corso del mese di giugno, con alcune informazioni di dettaglio a supporto.