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PEM: ad ottobre sono 48 i nuovi investimenti annunciati

Pubblicato il 14 Novembre 2024 Tempo di lettura: 3.1 min

355 i deals mappati nei primi dieci mesi dell’anno, in aumento rispetto al 2023

 

Castellanza, 13 novembre 2024 – Il private equity accelera ulteriormente il ritmo anche in avvio di quarto trimestre. L’Osservatorio PEM® di Università Carlo Cattaneo – LIUC, operante nell’ambito delle attività della LIUC Business School, ha registrato nel corso del mese di ottobre recentemente conclusosi 48 nuovi investimenti rispetto ai 42 dello stesso periodo, monitorati nel 2023.

I primi dieci mesi dell’anno registrano, anche a fronte di tale evidenza, un trend addirittura migliore rispetto al 2022/2023 con 355 operazioni annunciate (vs 327 e 342 nel precedente biennio), segnando il miglior risultato nella storia più che ventennale dell’Osservatorio.

“I numeri rilevati dal PEM credo sottolineino principalmente due aspetti: dal un lato indicano che il private equity ha metabolizzato le crisi in corso ed ha ripreso l’attività di investimento nell’economia reale a ritmo sostenuto, nonostante le numerose incertezze che tutt’ora permangono, e, dall’altro, il livello elevato del numero degli add-on sottolinea come il private equity sia un costante motore di sviluppo verso una maggiore, e necessaria, dimensione di impresa e una più solida presenza sui mercati esteri da parte delle società èpartecipate” dichiara Andrea Tomaschù, Amministratore Delegato di Riello Investimenti SGR.

Le operazioni mese per mese

2022 2023 2024
Gennaio 32 24 34
Febbraio 28 27 34
Marzo 31 32 36
Aprile 29 39 24
Maggio 34 42 30
Giugno 34 30 38
Luglio 44 49 47
Agosto 27 16 25
Settembre 47 26 39
Ottobre 36 42 48
Totale 342 327 355

Fonte: Private Equity Monitor – PEM

Ad ottobre, le operazioni di buy out hanno rappresentato il 71% dei deals totali, i deals sulle infrastrutture il 15%; gli add on (operazioni di aggregazione aziendale) hanno rappresento il 38%. Quest’ultimo appare essere un dato di grande continuità nell’ultimo triennio, ma il focus degli operatori si sta gradualmente riallocando anche sulla ricerca di nuovi ambiti di investimento.

Il Nord Italia costituisce sempre il principale polo catalizzatore, con Lombardia, Veneto e Piemonte sugli scusi, ma di grande interesse il contributo proveniente da Lazio e Toscana; prodotti per l’industria, cleantech, beni di consumo e alimentare sono i settori maggiormente oggetto di operazioni, con i primi due comparti assolutamente sugli scudi. L’attività di investimento degli operatori internazionali nelle imprese del nostro Paese ha rappresentato ben il 56% delle operazioni concluse, sopra la media rispetto ai trend più recenti.

A margine, per quanto concerne l’attività all’estero, si segnala che l’Osservatorio PEM® ha mappato due investimenti diretti all’estero conclusi da players italiani (in USA e Gran Bretagna) e ben quattro add on perfezionati da imprese italiane sotto la regia di un operatore di private equity, con Europa ed Hong Kong quali mete privilegiate.

 

In allegato, si riporta una tabella con i deals mappati dall’Osservatorio PEM® di LIUC Business School nel mese di ottobre, con alcune informazioni di dettaglio a supporto.