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PEM: ad aprile sono 24 i nuovi investimenti annunciati

Pubblicato il 15 Maggio 2024 Tempo di lettura: 2.2 min

Dopo un primo trimestre eccellente, il mercato del private equity tira il fiato nel corso del mese di aprile, facendo registrare 24 nuovi investimenti. Lo scorso anno, nel medesimo periodo, l’Osservatorio PEM® della LIUC Business School, realizzato in collaborazione con AIFI, aveva mappato 39 investimenti (29 ad aprile dell’anno precedente).

Dopo i primi quattro mesi dell’anno, ci troviamo di fronte al miglior primo quadrimestre di sempre nella più che ventennale storia dell’Osservatorio PEM, con complessive 128 operazioni concluse e censite.

“L’apparente rallentamento del numero di operazioni in aprile rispetto ai mesi precedenti dell’anno non deve destare alcun dubbio; le opportunità di investimento in Italia sono tante e molto interessanti, come dimostrato dai dati raccolti – dichiara Andrea Tomaschù, Partner e AD di Riello Investimenti SGR Oggi la crescita dimensionale delle aziende è necessaria per affrontare nuovi mercati e nuove sfide tecnologiche: dimensioni ridotte, passaggio generazionale e transizioni tecnologica, demografica e ambientale sono infatti le principali sfide da affrontare. Servono quindi risorse e capitali anche per la crescita esterna attraverso add on. In questo senso il ruolo del private equity è cruciale e si adatta alle esigenze delle aziende, apportando non solo capitali, ma anche competenze necessarie per la crescita. Il mercato italiano, con le sue caratteristiche peculiari, si conferma quindi un mercato con significative opportunità. L’interesse anche da parte degli operatori internazionali conferma questa lettura.”

Ad aprile, le operazioni di buy out hanno rappresentato il 75% dei deals totali, da segnalare un interessante 13% per il segmento delle infrastrutture; gli add on (operazioni di aggregazione aziendale) hanno rappresento il 42%, segnale che gli operatori continuano a perseguire il potenziamento e la crescita per linee esterne delle proprie portfolio companies. Il Nord Italia costituisce sempre il principale polo catalizzatore, con Lombardia e Veneto sugli scudi, da sottolineare una buona frequenza di operazioni anche in Toscana e nel Lazio; beni di consumo, terziario e ICT sono i settori maggiormente oggetto di operazioni, con il primo comparto che costituisce un terzo dell’intera industry. L’attività di investimento degli operatori internazionali nelle imprese del nostro Paese ha rappresentato il 66% delle operazioni concluse, dato addirittura ben superiore rispetto alla già ormai consueta elevata quota degli ultimi anni.

A margine, per quanto concerne l’attività all’estero, l’Osservatorio PEM® ha mappato una operazione di add-on avente quale target company un’azienda europea, in Grecia, sotto la regia di Investindustrial.

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