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PEM: ad agosto sono 25 i nuovi investimenti annunciati

Pubblicato il 25 Settembre 2024 Tempo di lettura: 3.1 min

268 i deal mappati nei primi otto mesi dell’anno, in aumento rispetto al 2023

 

Castellanza, 24 settembre 2024 – Il private equity tiene il ritmo anche “sotto l’ombrellone” nel corso del mese di agosto appena concluso, segnalando una eccellente performance se si tiene conto del fattore stagionalità. L’Osservatorio PEM® di Università LIUC, operante nell’ambito delle attività della LIUC Business School, ha registrato nel corso del mese recentemente conclusosi 25 nuovi investimenti rispetto ai 16 dello stesso periodo, monitorati nel 2023.

I primi otto mesi dell’anno registrano, anche a fronte di tale evidenza, un trend addirittura migliore rispetto al 2023 con 268 operazioni annunciate (vs 259 nel precedente biennio), segnando il miglior risultato nella storia più che ventennale dell’Osservatorio.

“Nonostante uno scenario caratterizzato da profonda incertezza, il mercato del private equity italiano ha dimostrato una significativa resilienza, registrando nei primi 8 mesi dell’anno una crescita nel numero delle operazioni rispetto al biennio precedente, in controtendenza rispetto ai mercati internazionali. Oltre alla conferma della rilevanza delle operazioni di add-on, che rappresentano più della metà delle operazioni registrate e che continuano a rappresentare una delle leve di crescita (anche internazionale) e di creazione di valore più perseguite dai gestori di private equity, rilevante appare anche il ruolo degli operatori non domestici, che continuano a guardare alle PMI italiane con profondo interesse” dichiara Roberto Travaglino, Senior Partner di Fondo Italiano d’Investimento SGR.

 

Le operazioni mese per mese

2022 2023 2024
Gennaio 32 24 34
Febbraio 28 27 34
Marzo 31 32 36
Aprile 29 39 24
Maggio 34 42 30
Giugno 34 30 38
Luglio 44 49 47
Agosto 27 16 25
Totale 259 259 268

Fonte: Private Equity Monitor – PEM

 

Ad agosto, le operazioni di buy out hanno rappresentato l’88% dei deals totali; gli add on (operazioni di aggregazione aziendale) hanno rappresento ben il 56%. Quest’ultimo appare essere un dato di grande continuità nell’ultimo triennio e costituisce certamente elemento di nuova linfa al mercato, pur senza tralasciare il ruolo ormai preponderante della crescita per linee esterne tramite la costituzione di poli di cooperazione.

Il Nord Italia costituisce sempre il principale polo catalizzatore, con Lombardia, Piemonte e Veneto sugli scusi, ma di grande interesse il contributo proveniente da Toscana, Trentino e Puglia; prodotti per l’industria, ICT, terziario e alimentare sono i settori maggiormente oggetto di operazioni, con i primi due comparti assolutamente sugli scudi. L’attività di investimento degli operatori internazionali nelle imprese del nostro Paese ha rappresentato addirittura il 64% delle operazioni concluse, in evidente aumento rispetto ai trend più recenti.

A margine, per quanto concerne l’attività all’estero, si segnala che l’Osservatorio PEM® ha mappato ben sette add on perfezionati da imprese italiane sotto la regia di un operatore di private equity, con Stati Uniti ed Europa centrale quali mete privilegiate.

 

In allegato, si riporta una tabella con i deals mappati dall’Osservatorio PEM® di LIUC Business School nel mese di agosto, con alcune informazioni di dettaglio a supporto.