PEM: a novembre sono 24 i nuovi investimenti annunciati
Pubblicato il 17 Dicembre 2024 Tempo di lettura: 3.2 min379 i deal mappati nei primi undici mesi dell’anno, in aumento rispetto al 2023
Castellanza, dicembre 2024 – Il private equity frena leggermente il proprio ritmo nell’ultimo mese, forse anche a fronte dell’intensissima attività monitorata ad ottobre. L’Osservatorio PEM® di Università Carlo Cattaneo – LIUC, operante nell’ambito delle attività della LIUC Business School, ha registrato nel corso del mese di novembre recentemente conclusosi 24 nuovi investimenti rispetto ai 43 dello stesso periodo, monitorati nel 2023.
I primi undici mesi dell’anno registrano comunque, anche a fronte di tale evidenza, un risultato parziale migliore rispetto al 2023 con 379 operazioni annunciate (vs 370 nell’anno precedente), segnando il secondo miglior risultato nella storia più che ventennale dell’Osservatorio (migliore fu solo il 2022).
“Al di là si qualche normale oscillazione mensile, si nota come ormai da tre anni l’attività di investimento dei fondi di Private Equity sia stabilmente molto elevata”, afferma Filippo Guicciardi, Ceo di EQUITA Mid Cap Advisory. “La forte incidenza di operatori stranieri testimonia ancora di più l’attrattività delle nostre imprese e spero possa essere un traino per una ulteriore crescita dei fondi italiani, tanto più con l’aspettativa che la recente riduzione dei tassi di interesse possa spingere ulteriormente il settore nel corso del 2025”.
Le operazioni mese per mese
2022 | 2023 | 2024 | |
Gennaio | 32 | 24 | 34 |
Febbraio | 28 | 27 | 34 |
Marzo | 31 | 32 | 36 |
Aprile | 29 | 39 | 24 |
Maggio | 34 | 42 | 30 |
Giugno | 34 | 30 | 38 |
Luglio | 44 | 49 | 47 |
Agosto | 27 | 16 | 25 |
Settembre | 47 | 26 | 39 |
Ottobre | 36 | 42 | 48 |
Novembre | 45 | 43 | 24 |
Totale | 387 | 370 | 379 |
Fonte: Private Equity Monitor – PEM
Ad ottobre, le operazioni di buy out hanno rappresentato ben l’83% dei deal totali, si registrano anche due deal in capitale per lo sviluppo; gli add on (operazioni di aggregazione aziendale) hanno rappresento il 50%. Quest’ultimo appare essere un dato di grande continuità nell’ultimo triennio, ma il focus degli operatori si sta gradualmente riallocando anche sulla ricerca di nuovi ambiti di investimento.
Il Nord Italia costituisce sempre il principale polo catalizzatore, con Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna e Piemonte sugli scudi (da sole rappresentano l’80% del mercato), interessante il contributo proveniente da Lazio e Marche; ICT, prodotti per l’industria, leisure, beni di consumo e alimentare sono i settori maggiormente oggetto di operazioni, con un bel grado di dispersione tra i vari comparti industriali. L’attività di investimento degli operatori internazionali nelle imprese del nostro Paese ha rappresentato ben il 50% delle operazioni concluse, in linea rispetto ai trend più recenti.
A margine, per quanto concerne l’attività all’estero, si segnala che l’Osservatorio PEM® ha mappato un investimento diretto all’estero concluso da player italiano (in Gran Bretagna) e due add on perfezionati da imprese italiane sotto la regia di un operatore di private equity, in USA e in Gran Bretagna.
In allegato, si riporta una tabella con i deal mappati dall’Osservatorio PEM® di LIUC Business School nel mese di novembre, con alcune informazioni di dettaglio a supporto.