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PEM: a marzo sono 28 i nuovi investimenti annunciati, indice PEM-I del primo trimestre a 900 punti

Pubblicato il 10 Aprile 2025 Tempo di lettura: 4.1 min

Nello stesso periodo del 2024, i deals erano 36, mentre erano stati 32 nel 2023; ma si tratta dei migliori primi tre mesi dell’anno nella più che ventennale storia dell’Osservatorio

Castellanza, 8 aprile 2025 – Il mercato del private equity accelera ulteriormente in questo avvio di 2025 e registra 108 nuovi investimenti nel primo trimestre dell’anno. Dopo gli 80 deals conclusi tra gennaio e febbraio, il mese di marzo subisce una leggera frenata con l’annuncio di 28 operazioni finalizzate (furono 36 nel 2024), ma il bilancio del primo trimestre parla della migliore performance conseguita nella più che ventennale storia dell’Osservatorio nella prima porzione di anno.

Nel medesimo periodo del biennio precedente, che si era in entrambi i casi concluso con evidenze da record, l’Osservatorio PEM® aveva mappato 104 investimenti nel 2024 e 83 nel 2023. Dunque, il mercato italiano, nonostante le tensioni sui mercati finanziari, le difficoltà attraversate dall’economia reale a fronte di problematiche di varia natura, nonché il perdurare di condizioni di incertezza a livello politico sullo scenario internazionale, riesce a concludere il primo trimestre con un livello di attività di grande impatto, in controtendenza rispetto a numerose industry.

Anzi, come già accennato e meglio evidenziato nel prosieguo, si tratta della migliore performance registrata dall’Osservatorio nei primi tre mesi dell’anno, nel corso di venticinque anni di studio e mappatura del settore. La sfida sarà, dunque, quella di affrontare il prosieguo del 2025 cercando di preservare e valorizzare gli investimenti in portafoglio e, se possibile, mantenere l’approccio fortemente proattivo al mercato che ha caratterizzato il settore nell’ultima fase storica.

“I risultati di questo primo trimestre 2025 confermano la solidità e la capacità di adattamento del private equity italiano, anche in uno scenario macroeconomico complesso ed incerto” dichiara Roberto Travaglino, Senior Partner Distribution, Investor Relations & ESG Director, Fondo Italiano d’Investimento. “La vivacità del mid-market, unita all’interesse crescente degli investitori internazionali, dimostra quanto il nostro ecosistema imprenditoriale continui a rappresentare un terreno fertile per operazioni di valore e crescita sostenibile. Ci attendiamo che l’attuale fase di incertezza porti ad una maggiore cautela nell’attività di investimento e attenzione alla qualità dei portafogli”.

Le operazioni mese per mese nel triennio 2023-2025

2023 2024 2025
Gennaio 24 34 33
Febbraio 27 34 47
Marzo 32 36 28
Totale 83 104 108

Fonte: Private Equity Monitor – PEM

Sulla base dei valori enunciati, l’Indice trimestrale Private Equity Monitor Index – PEM®I, elaborato dai ricercatori dell’Osservatorio PEM® attivo presso la Business School di LIUC – Università Cattaneo, si è attestato così a quota 900 punti base, valore record per il primo trimestre e nella “top ten” delle performance trimestrali a livello complessivo.

Il 2025, quindi, in estrema sintesi, segnala un numero di operazioni assolutamente soddisfacente, focalizzate come da tradizione sul mid market italiano, evidenziando nel contempo la presenza di deals di grandi dimensioni, come già evidenziato per il 2024.

 

2021-2025: Private Equity Monitor Index – PEM®I (2003 base 100)

Fonte: PEM® – www.privateequitymonitor.it

 

A marzo, le operazioni di buy out hanno rappresentato ben il 79% dei deals totali, seguiti dalle operazioni collegate al mondo infrastrutture (14%); gli add on (operazioni di aggregazione aziendale) hanno rappresento il 46%, segnale che gli operatori continuano a concentrarsi anche sul potenziamento e la crescita per linee esterne delle proprie portfolio companies, pur ricercando nuove opportunità di investimento. Il Nord Italia costituisce sempre il principale polo catalizzatore, con Lombardia e Veneto sugli scudi, da segnalare la buona performance del Lazio e del Friuli; beni di consumo, cleantech, terziario e ICT sono i settori maggiormente oggetto di operazioni, con i primi due comparti che costituiscono circa la metà dell’intera industry. L’attività di investimento degli operatori internazionali nelle imprese del nostro Paese ha rappresentato ben il 79% delle operazioni concluse, dato molto sopra la media rispetto agli ultimi anni.

A margine, per quanto concerne l’attività all’estero, si segnala che l’Osservatorio PEM® ha mappato tre operazioni di acquisizione diretta realizzate da un player domestico e due add on conclusi da imprese italiane, sotto la “regia” di un operatore di private equity.

 

In allegato, si riporta una tabella con i deals mappati dall’Osservatorio PEM® di LIUC Business School nel mese di marzo, con alcune informazioni di dettaglio a supporto.