Logistica per la distribuzione del vaccino anti-covid
Pubblicato il 10 Dicembre 2020 Tempo di lettura: 1.4 min
La distribuzione del vaccino e le complessità logistiche, ne ha parlato il professor Fabrizio Dallari a Radio Capital, nel programma The Breakfast Club condotto da Riccardo Quadrano e Andrea Lucatello.
Dallari, Direttore del Centro sulla Logistica e il Supply Chain Management della LIUC Business School ha espresso ottimismo e ricordato le 18mila farmacie presenti nel nostro Paese, “una ogni 4mila abitanti circa, a dimostrazione di una rete capillare che richiede una grandissima organizzazione come quella esistente in Italia”.
Ci saranno difficoltà nell’organizzazione logistica per la ripartizione del vaccino? “Siamo già abituati a distribuire farmaci a basse temperature (2°, 8°e anche – 20°) e ne stiamo dando in mano la gestione a militari, esperti di logistica, perciò non mi preoccuperei della buona riuscita dell’operazione. La complessità della logistica dipende dal numero di articoli di cui dobbiamo disporre e in questo caso, al momento, si parla di circa 70 milioni di dosi, dunque un numero senza precedenti, ma con un tempo di somministrazione ben superiore ai 2-3 mesi previsti per l’antinfluenzale”.
A monte, rimane l’esempio della “catena” delle farmacie rifornite da 2 a 4 volte al giorno grazie a una “macchina” che funziona alla perfezione, con 350 aziende operanti nella distribuzione intermedia attraverso magazzini di prossimità ai punti vendita”.
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