News

Le infrastrutture sono la chiave per un rilancio sostenibile

Pubblicato il 09 Aprile 2021 Tempo di lettura: 2.8 min

Occorre dar vita a un sistema infrastrutturale che sia all’altezza di un mondo della logistica in profonda trasformazione, come spiegato alle imprese varesine del settore durante l’Assemblea del Gruppo merceologico “Servizi Infrastrutturali e Trasporti” di Univa, giovedì 8 aprile 2021, da Fabrizio Dallari, direttore del Centro sulla Logistica e il Supply Chain Management della LIUC Business School: “Resilienza, trasparenza, sostenibilità: questi sono i tre pilastri che caratterizzeranno la logistica nello scenario post Covid “. L’esempio usato dal professore è stato quello di una semplice matita composta mediamente da componenti provenienti da 20 diversi Paesi. “Un prodotto così semplice, caratterizzato da una supply chain così complessa e globale fa capire perché il blocco del canale di Suez per pochi giorni possa mettere in ginocchio e preoccupare migliaia di imprese europee e centinaia di siti produttivi anche a Varese “.

La mappa dei rischi che possono bloccare i meccanismi delle varie supply chain ormai globali è sempre più fitta. Le supply chain sono sempre più vulnerabili. Non è solo questione di pandemia. Eventi terroristici, disastri ambientali, condizioni metereologiche estreme, tensioni geopolitiche. Tutto contribuisce a rendere difficile l’organizzazione della rete di fornitura e le attività logistiche. Un’alluvione in Cina può avere conseguenze produttive e logistiche a Busto Arsizio. Da qui le sfide sempre più difficili che le imprese stanno affrontando. Con quali strategie?

Secondo un’indagine svolta a livello internazionale dalla LIUC Business School tra le strategie più battute c’è: il raddoppio dei fornitori per avere dei backup e diversificare il rischio (53% del campione), l’aumento delle scorte in magazzino (47%), la regionalizzazione dei produttori accorciando le catene di fornitura (38%). “Tutte soluzioniha commentato Dallariche comporteranno a breve un aumento dei costi per le aziende e tutto il sistema logistico, ma che nel lungo periodo si trasformeranno in investimenti in grado di dar vita ad un sistema più efficiente “.

Intanto l’appello del Presidente del Gruppo merceologico “Servizi Infrastrutturali e Trasporti” di Univa Roberto Paciaroni è di far leva su un settore sempre più strategico per il territorio: “Occorre la creazione di una Zona Logistica Speciale per l’area di Malpensa in grado di attrarre investimenti sul territorio “.

La proposta, messa sul tavolo della discussione per le politiche di rilancio del territorio da tempo dall’Unione degli Industriali della Provincia di Varese, è stata rilanciata dal Presidente Paciaroni: “Se guardiamo alla nostra provincia i più forti timori occupazionali oggi si concentrano sulle 40.000 persone a cui dà lavoro Malpensa tra attività aeroportuali, aziende ad esse connesse ed indotto. Un settore sempre più strategico per il territorio sia per i numeri che esprime a livello di attività economiche, sia per la posizione geografica di Varese che la pone al centro dei principali corridoi di trasporto europei: l’asse Nord-Sud Rotterdam-Genova e quello Ovest- Est Lisbona-Kiev. Con Malpensa a fare da ulteriore trampolino di lancio sul mondo per la manifattura di tutto il Nord Italia “.

Scarica qui la presentazione dell’intervento del professor Dallari.