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La riscossa delle Soft Skills nell’Era Digitale

Pubblicato il 27 Aprile 2020 Tempo di lettura: 3.1 min

Abbiamo sentito spesso parlare di obsolescenza delle competenze. Nell’era della digitalizzazione, dell’intelligenza artificiale e dell’automazione spinta, sicuramente questo processo ha subito un’accelerazione.

In un mondo dove sembra che la tecnologia la faccia da padrona, c’è sicuramente un aspetto sul quale chiunque si trovi nella posizione di definire e progettare strategie e percorsi di crescita e sviluppo si deve concentrare: come preparare le persone ai cambiamenti che stanno avvenendo e avverranno nel futuro? Quali competenze diventano cruciali per poter operare in un contesto caratterizzato da un’evoluzione così repentina e diffusa della tecnologia?

Una ricerca di McKinsey (Retraining and reskilling workers in the age of automation), ha messo in evidenza che il 62% degli executives coinvolti ritiene che dovranno riqualificare o rimpiazzare un quarto del personale entro il 2023.

Diverse ricerche mettono in evidenza la presenza di uno Skill Gap, cioè di un divario tra ciò che è richiesto dal contesto e le competenze dimostrate dalle persone.

Sicuramente parte di questo gap è da ricoprire con l’aumento delle competenze di carattere tecnologico, non c’è dubbio, ma non basta.

La Society for Human Resource Management, ha recentemente svolto un’indagine che ha coinvolto più di 1.000 HR manager di aziende operanti nel mercato statunitense. Da questa è emerso che le principali Soft Skills mancanti sono:

  • Problem solving, pensiero critico, innovazione e creatività (37%)
  • Capacità di gestire la complessità e l’ambiguità (32%)
  • Capacità relazionali e intelligenza emotiva (31%)

Inoltre, la percezione della maggior parte di loro è che questo gap è addirittura peggiorato negli ultimi anni.

Infatti, la domanda delle competenze sta crescendo e crescerà per i prossimi anni e questo vale sia per gli Stati Uniti che per l’Europa e i maggiori Skill Gap si evidenziano in quelle funzioni dove l’impatto della tecnologia è più elevato.

Come possono le aziende e le funzioni HR costruire il futuro dei propri collaboratori e quello dell’organizzazione?

Possono essere considerate 4 aree d’intervento:

  • Riqualificazione: investire sullo sviluppo delle competenze richieste del personale esistente. Questo permette di mantenere e preservare la conoscenza, l’esperienza e la cultura organizzativa attualmente presente.
  • Riassegnazione/ridistribuzione dei ruoli: riassegnare ruoli differenti in funzione del tipo di competenze espresse, al fine di riallineare il rapporto tra competenze richieste e competenze possedute.
  • Assunzione: assumere persone con le competenze richieste può essere un’alternativa che, tuttavia, diventa spesso molto sfidante nel momento in cui il mercato del lavoro rende questi profili particolarmente attraenti e l’offerta è limitata.
  • Somministrazione: in questo caso ci si avvale di personale che, pur già in possesso delle competenze richieste, non necessariamente è coerente con il contesto culturale dell’organizzazione.

Si tratta quindi di prendere le redini per guidare il futuro della formazione e dello sviluppo delle Soft Skills all’interno delle organizzazioni. Dare alle persone la possibilità di sviluppare una cultura di apprendimento continuo e innovativo per permettere loro di proseguire nel loro percorso di crescita e sviluppo, lavorando su quelle competenze che robot, macchine e dispositivi non possiedono.

Elena Tosca

Centro sul Cambiamento, la Leadership e il People Management

 

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