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La Lombardia: una regione resiliente?

Pubblicato il 08 Maggio 2020 Tempo di lettura: 3.1 min

In contesti di incertezza, come quello odierno, sarà la resilienza esibita dai territori a giocare un ruolo fondamentale per la ripresa economica.

La resilienza di un territorio è la sua capacità di resistere e di rispondere agli shock esogeni. Resistere, anche se difficile, può essere sufficiente per non affondare, ma la cosa che risulta più difficile durante una crisi è tornare a crescere. Fondamentali sono quindi i meccanismi di apprendimento messi in atto dai territori per fronteggiare le circostanze mutevoli, muovendo dal presupposto “darwiniano” che, affinché un sistema economicamente di successo si mantenga tale nel lungo periodo, è necessario che intraprenda continui cambiamenti per adattarsi alle nuove sfide che l’ambiente propone.

Ma quali sono le caratteristiche di un territorio che accentuano la sua “flessibilità” e la sua attitudine a reagire agli shock? Uno studio del Centro sullo Sviluppo dei Territori e dei Settori della LIUC Business School ha rilevato che, accanto ai fattori più “classici” come l’infrastrutturazione, la disponibilità di ricchezza sul territorio e la presenza di filiere, sono le competenze del capitale umano e la diversificazione industriale i principali ingredienti di un territorio resiliente.

La ricerca ha inoltre misurato la resilienza dei territori lombardi, permettendo di stilare una classifica. Milano e la sua Area Metropolitana, insieme con l’Alta Valtellina e i capoluoghi di provincia si distinguono per la migliore capacità di risposta ai traumi esterni, mentre le aree del Pavese, della Bassa Valtellina e del Garda mostrano le maggiori criticità. L’analisi ha consentito di identificare alcuni dei fattori che determinano tale differenza di resilienza tra i territori: la dotazione infrastrutturale e la scarsità di iniziative economiche e sociali, povere nei territori scarsamente resilienti, frenano l’attitudine alla ripresa. Al contrario la fruizione dell’offerta scolastica, la propensione territoriale alle produzioni hi-tech e l’accessibilità territoriale sono driverfondamentali della resilienza territoriale.

È emersa un differente livello di resilienza tra i territori della Lombardia, ma analizzando l’evoluzione dell’indicatore di resilienza nel lungo periodo, si è notato che i territori più deboli hanno esibito una crescita di maggiore entità, mentre quelli delle zone più forti, pur rimanendo ai vertici della classifica negli anni considerati, hanno mostrato un trend di crescita stabile, senza significativi miglioramenti della propria condizione. Questo fenomeno induce ad ipotizzare che, in termini di resilienza, i processi di sviluppo dei micro-territori si caratterizzino per l’esistenza di un effetto-soglia, ossia di un limite oltre il quale la dinamica evolutiva della resilienza entra in modalità stagnazione. L’effetto soglia favorisce una riduzione del gap tra territori deboli e territori più forti e alimenta un processo di convergenza dei comuni lombardi verso una situazione di minore disparità in termini di resilienza.

 

Massimiliano Serati
Direttore Divisione Ricerca Applicata e Advisory e Direttore del Centro sullo Sviluppo dei Territori e dei Settori

Federica Sottrici
Centro sullo Sviluppo dei Territori e dei Settori

 

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