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BIMESTRE APRILE-MAGGIO 2021, 46 NUOVI INVESTIMENTI DI PRIVATE EQUITY

Pubblicato il 16 Giugno 2021 Tempo di lettura: 3.3 min

Il mercato del private equity si conferma su quelli che possono ormai essere ragionevolmente definititi “i propri livelli”, indice di un eccellente stato di salute, anche nel bimestre aprile-maggio, facendo registrare 46 nuovi investimenti. Lo scorso anno, nel medesimo periodo, l’Osservatorio PEM della LIUC Business School, aveva mappato 26 investimenti. Dunque, il primo semestre viaggia su trend addirittura migliori rispetto al 2020, che già aveva fatto registrare il record per quanto concerne il dato relativo al numero di operazioni realizzate nel nostro Paese.

Nel corso del bimestre appena concluso, le operazioni di buy out si confermano predominanti sul mercato con una percentuale pari al 66%, mentre le operazioni in capitale per lo sviluppo si attestano in rialzo al 15%. Interessante la presenza di otto operazioni (17%) afferenti al comparto delle infrastrutture, che da quest’anno l’Osservatorio PEM mappa come categoria distinta, proprio a fronte della rilevanza assunta negli ultimi anni da questo specifico segmento di mercato. Dall’inizio dell’anno, si contano già oltre una ventina di deals di questa tipologia. Interessante anche la presenza di una ulteriore operazione di turnaround.

Dal punto di vista geografico, in questo bimestre, il settore risulta decisamente polarizzato (circa il 70%) nel Nord del nostro Paese: a conferma di ciò, Lombardia, Emilia Romagna e Veneto rappresentano da sole oltre il 60% del mercato.

In ottica settoriale, invece, si distinguono il consueto comparto dei prodotti per l’industria (26%), il settore riconducibile all’ICT (22%) e l’industria del cleantech (17%), ormai sugli scudi dalla fine dello scorso anno, mentre perdono di attrattività i beni di consumo ed i servizi professionali differenti rispetto a quelli finanziari.

Si conferma, da ultimo, anche in questo mese di febbraio, l’elevato interesse ed attenzione dedicati dagli investitori internazionali alle imprese del nostro Paese: il 43% delle operazioni concluse sono a loro riconducibili. Ritorna, comunque, il “predominio” degli operatori domestici.

A quasi un anno e mezzo dall’emergere della pandemia, gli investimenti alternativi hanno dimostrato tutta la loro resilienza, senz’altro evidente per il comparto infrastrutture clean energy” afferma Ciro Mongillo, CEO & Founding Partner di EOS Investment Management. “Alcuni segmenti del Private Equity hanno sofferto maggiormente degli effetti della crisi sanitaria, causa diverso effetto delle restrizioni, ma complessivamente hanno retto l’urto, anche grazie al contributo manageriale e finanziario dei gestori. Quello che stiamo osservando è una V-shaped recovery trainata da una marcata ripresa della produzione industriale, consumi in netta accelerazione, abbondante liquidità sui mercati dei capitali e canali del credito pienamente funzionanti: tutto va nella direzione di un 2021 di grande fermento per il mercato del Private Equity”.

In tale contesto, si segnalano l’acquisizione di Autostrade per l’Italia ad opera di CDP Equity, in cooperazione con Blackstone e Macquarie (con un ammontare di equity investito pari a 9,3 miliardi di euro), nonché quella di Business Integration Partners realizzata da CVC Capital Partners. Interessante, inoltre, anche l’ingresso di NB Aurora in Veneta Cucine, a sostegno del piano di sviluppo aziendale. Da ultimo, si rileva l’intervento di Oxy Capital e Illimity per la ristrutturazione di Gpack.

A margine, si segnala che l’Osservatorio PEM ha avviato nel 2021, in parallelo, anche la mappatura delle operazioni concluse all’estero da operatori di private equity italiani, nonché delle acquisizioni di target estere realizzate da imprese italiane, con la “regia” di un operatore di risk capital.

A tale riguardo, si rileva come, nel corso del bimestre in esame, siano state censite una operazione di acquisizione diretta all’estero, realizzata in Inghilterra da HAT Sgr, e ben sei add-on aventi quali target company aziende estere, in Spagna, Germania, UK, Olanda, Stati Uniti e Francia. Tra questi, si segnala l’acquisizione di Streaming Well Motion Agency condotta da Healthware Group, sotto la regia di Fondo Italiano di Investimento SGR.