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Aziende “snelle” e Data Science: l’indagine LIUC Business School

Pubblicato il 28 Agosto 2020 Tempo di lettura: 2.8 min

Le aziende che applicano il paradigma della lean production (la produzione snella, quella del “fare di più e meglio con meno”) possono trarre beneficio dall’adozione delle tecniche del Data Science? Quali sono le barriere da superare?

Per rispondere a questa domanda, tra marzo e aprile 2020, il Lean Club della LIUC Business School ha condotto un’indagine esplorativa sull’adozione delle tecniche Data Science da parte delle aziende manifatturiere che operano con logiche lean, analizzando i vantaggi e le barriere riscontrate da un campione di 38 imprese, eterogenee sia dal punto di vista del settore di appartenenza che della dimensione.

Il Data Science, come noto, riguarda la raccolta, la gestione, l’elaborazione, l’analisi, la visualizzazione e l’interpretazione di grandi quantità di dati eterogenei ed è senz’altro uno dei temi attualmente più dibattuti in ambito accademico e di grande rilevanza per le realtà orientate al miglioramento continuo.

Le analisi condotte delineano un quadro positivo. Infatti, sebbene il livello di implementazione generale delle tecniche di Data Science non sia elevato (il 50% delle aziende riporta un’implementazione inferiore alla metà del proprio potenziale) sono molteplici le iniziative avviate, pertanto si rileva interesse ed è possibile prevedere che il coinvolgimento delle aziende crescerà nel breve periodo. Numerosi sono i benefici riscontrati finora: tra quelli maggiormente citati ci sono il miglioramento della qualità di prodotto e delle performance di processo.

L’elemento di criticità maggiormente riscontrato è rappresentato invece dalle risorse umane, declinato in carenza di personale e difficoltà nel reclutamento di data scientists, un problema che riguarda allo stesso modo piccole, medie e grandi imprese. È urgente quindi attrarre e sviluppare nuove competenze, per poter realmente riscontrare i benefici dati dell’adozione delle tecniche di Data Science.

L’indagine ha anche offerto alle aziende partecipanti la possibilità di fare attività di benchmark sullo stato di implementazione delle tecniche, confrontandosi con i risultati di altre aziende (tutte presenti in forma anonima), classificate per dimensione e settore di appartenenza.

Questa iniziativa si colloca nell’ambito delle attività del Lean Club per le aziende associate, che proseguono con successo anche a distanza. Infatti, se nel mese di febbraio 2020 è stato proposto un tradizionale Gemba Walk (letteralmente “passeggiata nel luogo dove accadono le cose”, occasione per confrontarsi direttamente con chi ha implementato una o più tecniche o ha realizzato un intero sistema produttivo lean) nello stabilimento Cofimco di Pombia (NO), nel mese di maggio, con il supporto di video in presa diretta e della navigazione di modelli di realtà virtuale, è stato organizzato il primo Cyber Gemba Walk nello stabilimento Datwyler di Pregnana Milanese (MI).

Allo stesso modo, il lean assessment, il momento di valutazione dello stato di trasformazione lean, è stato reso accessibile attraverso la piattaforma My Business School.

In autunno proseguiranno le attività in programma: il terzo Gemba Walk, la proposta di progetti di stage agli studenti del corso di Laurea in Ingegneria Gestionale, il convegno annuale. Per info sull’indagine e sul Lean Club: [email protected]

 

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